Il diario di viaggio

13 luglio


Ormos Levitha. Un campo boe situato in un suggestivo fiordo a sud dell’isola. Agguantiamo uno dei gavitelli installati da Manolis la cui famiglia nei periodi estivi si trasferisce su questa piccola isola per gestire una pittoresca taverna. La notte al gavitello é informalmente condizionata alla cena presso la taverna. Ormai tutti lo sanno. All’ora del tramonto gli equipaggi delle barche scendono alla spicciolata a terra e percorrendo un sentiero ben segnalato si aggiudicano una buona cenetta. Capretto, melanzane ripiene, insalata greca, verdure locali, yogurt con marmellata di fichi, tutto quanto prodotto e coltivato sull’isola dalla famiglia di Manolis.

 

Luana


15 luglio


Paolo ci riferisce di aver sentito ieri sul canale VHF 16 la marina militare americana che annunciava una “esercitazione” sulle coste turche invitando le barche a stare alla larga. Stamane arrivano due notizie: il grave attentato a Nizza e il fallito golpe turco.
La vita in barca un po’ ti “isola” da quanto succede nel mondo. Per chi naviga la preoccupazione principale é rivolta alle condizioni meteorologiche, quindi appena si ha accesso a internet ci si collega ai siti delle previsioni del tempo. Poi si scorrono le notizie di “casa” e infine quelle dal mondo. In questi cinque anni di navigazione, forse un po’ egoisticamente, abbiamo vissuto lontani da tanti terribili avvenimenti. Quando si é nel Pacifico poi, le preoccupazioni sono quelle di navigare in sicurezza, di trovare cibo fresco, di rimediare alle avarie a bordo e di non farsi male.

Ormai siamo nel Mediterraneo. Lo scorso anno, soprattutto a Kos, abbiamo toccato con mano il problema della migrazione. È ancora vivo il ricordo dei gommoni sfasciati sugli scogli e dei giubbotti salvagente arancioni disseminati sulle colline. Ora ci chiediamo se il golpe in Turchia scaricherà sulla già fragile Grecia nuove problematiche.
Eccoci catapultati nuovamente in questo mondo, che ci fa molto pensare e soprattutto ci preoccupa. Speriamo di cuore che questo brutto momento finisca e che l’energia positiva di tutti quelli che amano possa espandersi e ridare speranza e serenità a tutti i popoli.

 

Luana

17 luglio


Come bambini che aspettano il Natale, é da un po’ che aspettavamo il momento di atterrare a Lipsi. Di isole ne abbiamo ormai viste e visitate diverse centinaia durante il giro del mondo. Molte, incantevoli. Ma a fare la differenza c’é sempre il fattore umano. Laddove sono di casa cordialità, armonia, generosità, buon umore, solidarietà, laddove si viene accolti con il sorriso, l’isola guadagna punti in classifica. In questa ipotetica classifica, grazie al calore degli amici Francesca e Jens, Jean-François, Gianfranco e Paola, ma anche alla maggior parte degli abitanti, tutti affaccendati nel periodo estivo ad offrire il meglio che possono ai viaggiatori, Lipsi occupa un posto speciale, perché chi approda qui può contare di ricaricare le proprie batterie in un’atmosfera davvero magica. Il villaggio, che sembra un presepe vivente, rappresenta un punto di riferimento rassicurante e suggestivo per chi in barca entra nell’accogliente baia. Vien naturale tirare un sospiro di sollievo, come quando, dopo una lunga navigazione, si scorge finalmente terra. Sono giorni di immersioni sub, di aperitivi all’ouzeria, di cenette e feste nelle accoglienti dimore di Francesca e Jens e di Jean-François. Stamane abbiamo persino “celebrato” il battesimo sub di Uran, divenuto ormai un altro seguace di Poseidone.

 

Romano