Il diario di viaggio

23 luglio

 

Quando Luana emerge dall’apnea e annuncia “qui sotto c’é un corpo morto” Anaëlle sgrana gli occhi, in preda allo sgomento. Con il suo delicato accento francese ripete angosciata “un corpo morto?”. Ci affrettiamo a “tradurre” il concetto nautico del termine che si riferisce ad un blocco di calcestruzzo con una catena ammanigliata collegata ad una boa che serve per l’ormeggio di un’imbarcazione. Fortunatamente, nulla a che vedere con un cadavere.


Romano


18 luglio


La scarsità d’acqua costringe questa estate gli abitanti di Lipsi ad acquistare questo prezioso elemento. Come un’ape, di fiore in fiore, una grossa autocisterna con la scritta “Campari”, passa di casa in casa per rifornire i serbatoi rimasti vuoti. Durante l’inverno - ci dicono gli isolani sconsolati - é piovuto si e no tre giorni. Le piante di fichi, lo scorso anno rigogliose, quest’anno mostrano foglie a penzoloni, come rassegnate al loro destino. Jean-François ci indica fiero le sue cinque piantine di pomodori che in cuor nostro giudichiamo invero un po’ striminzite, anche se ci congratuliamo con lui per lo sforzo. Con gli occhi vispi e l’accento marcatamente francese che gli é valso l’appellativo “Clouseau” ci dice che sono i pomodori più cari del mondo. Ha tributato loro almeno 300 litri d’acqua. Visto il prezzo dell’acqua non stentiamo a crederci.

 

Ma é tempo di tornare a bordo. Eravamo scesi a terra per contribuire alla costruzione di una vela ombreggiante all’ingresso della casa di Francesca e Jens. Luana si é difesa bene con la sua macchina per cucire. Il vento però sta rinforzando. Balziamo sul gommone e fra spruzzi e salti raggiungiamo fradici A Go Go che ci attende in baia. Lì accanto, su ZoomaX, c’é Paolo. A prua, come una polena, si sporge allungando un braccio. Via radio fra gli urli del vento, ci spiega che con l’anemometro ne ha misurato la velocità : 48 nodi. Mi butto in acqua per controllare l’ancora. Tutto ok. È insabbiata e non si é spostata di un millimetro, forse anche grazie agli 80 metri di catena che abbiamo calato per l’occasione.


Romano


12 luglio


Non ci sembra vero. A Go Go e Zoomax, gli amici di Cautha sono ormai già a Kos, sono tranquille all’ancora nell’isola di Amorgos. Stamane abbiamo lasciato Koufonisia alle nostre spalle e diretto la prua verso una nuova isola. Mare poco mosso, vento al traverso che ci spinge a una buona velocità verso la baia di Kalotiri. Dopo giorni e notti di vento, anche forte, e di continuo movimento, qui, finalmente, nessun rollio, nessun beccheggio, niente vento. La calma assoluta, quasi surreale. Trascorriamo un pomeriggio di relax e soprattutto la prima notte di sonno profondo.

 

Luana