8 luglio
A modo suo il Meltemi dà il benvenuto ai turisti che sbarcano dal grande traghetto sulla piccola isola di Koufonisia, nelle piccole Cicladi. Una fiumana di persone sgorga dalla rampa dell’immenso catamarano. Appena messo piede a terra basta uno sbuffo. Come esigesse un segno di rispetto, cappelli e cappellini d’ogni foggia prendono il volo e rotolano qua e là inseguiti dai proprietari colti di sorpresa dalle raffiche che da qualche giorno ci hanno segregati in questa prigione dorata. Qui cielo, mare e terra, sembrano volersi coniugare a formare un tutt’uno nelle varie tonalità di azzurro e bianco, i colori della bandiera greca. Colori sobri ed eleganti, che si riflettono nelle tipiche abitazioni verniciate ogni primavera di fresco, come fosse un rito di benvenuto alla bella stagione.
La gradevole tipologia tradizionale degli edifici fortunatamente refrattaria alle bizzarrie dei moderni architetti, combinata con le numerose callette e spiagge, fa di questa piccola isola un gioiellino dal fascino straordinario. È una fortuna per queste isole che la stagione turistica duri soltanto un paio di mesi. Natura e paesaggio hanno così tutto il resto dell’anno per riprendersi dall’impatto dell’invasione dei vacanzieri, purtroppo spesso maleducati e fracassoni. Rifiuti di plastica in mare e sulle rive, musica ad alto volume fino a tarda ora e sovraccarico della rete fognaria sono i tributi che queste isole pagano per soddisfare l’affluenza turistica.
Romano