13 maggio
Come gli scalatori osservano la cima dell’Everest per imbroccare il momento più propizio alla conquista della vetta, da alcuni giorni teniamo d’occhio il leggendario Monte Erice (750 m s/m). Soltanto oggi, per qualche oretta, l’omonimo suggestivo borgo medievale (Erice, appunto) si é liberato delle nubi che lo sovrastavano e, dopo che ci siamo affrettati a prendere la cabinovia, ha svelato chiese (una sessantina !) e fortezze dall’aspetto austero, da cui si gode una meravigliosa vista sulle pianure circostante fino al mare e anche oltre, sulle isole Egadi : Marettimo, Favignana e Levanzo.
Il borgo é storicamente noto come centro di culto di Venere Ericina (Afrodite per i greci). I misteriosi elini che la abitarono rivendicavano la discendenza dalla stirpe del mitico eroe troiano Enea, figlio di Afrodite. All’interno del sacro tempio sulle rovine del quale venne eretta la fortezza normanna oggi chiamata Castello di Venere, i seguaci della Dea si univano alle sacerdotesse di Venere che praticavano la prostituzione sacra, un genere di prostituzione al quale francamente non avevamo mai pensato.
Romano