6 maggio

Entriamo adagio in porto per avvicinarci al molo Corallo. Cautha é già ormeggiata. Due addetti ci fanno segno di metterci di fianco a lei. Procediamo macchine indietro per avvicinarci di poppa al pontile e afferrare le due catenarie che ci vengono allungate. Purtroppo però gli addetti si confondono e ci consegnano i cavi incrociati. Così le catenarie si attorcigliano sia attorno all’elica del motore sia tra le pale dell’elica di prua. Mi tocca indossare muta, maschera e bombole per liberare col coltello l’elica del motore e costatare che l’elica di prua é partita, si é inabissata nella spessa melma del porto. Mica male come bilancio della prima uscita primaverile.
Domani vedremo di studiare come ripararla. Ora é buio, non ci resta che consolarci con una spaghettata preparata da Antonella che é un po’ in disgrazia, non si é ricordata di aprire le prese a mare ed ha fatto saltare il fusibile della pompa di sentina. Così il credito di Stefano in termini di servigi muliebri é aumentato a dismisura. Lo vediamo perfido e soddisfatto sogghignare sotto i baffi.

 

Romano